Lo abbiamo incontrato per la prima volta all’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Urbino, in mezzo ai suoi studenti, nella sua tenuta accademica. Anche se Urbino è solo uno dei diversi poli universitari dove Mauro Bubbico forgia le nuove generazioni di grafici. Si, perché parlando con i suoi ex studenti ormai diventati rinomati professionisti, viene fuori più di un professore. Mauro Bubbico ci viene raccontato come un mentore generoso.
Poi siamo andati a trovarlo a Montescaglioso, nel suo studio, il suo buen retiro lucano a pochi passi da Matera. Ad avvolgerci il colore dei suoi manifesti appesi, antichi cimeli della tradizione come dei ventagli ricamati in merletto che le donne erano solite usare in chiesa per raffrescarsi d’estate, un pennacchio da carabiniere e una raccolta di ritagli di cartone con i simboli internazionali.
E’ così che ha inizio un racconto placido, meticoloso e accurato. Ha solo un’ora di pausa tra i suoi impegni universitari ma quell’ora è tutta per noi. Bubbico che ci racconta della sua costante ricerca di nuove forme con cui comunicare accingendo a riti, storie, leggende e costumi della tradizione. Bubbico che si fa tramite e catalizzatore dei sentimenti più popolari, intimi e antichi della cultura italiana. Da nord a sud.
E ancora, Bubbico che ci manifesta la sua disponibilità a dare un’immagine ad Oltremare, il nostro progetto di ricerca e rivalutazione dell’artigianato italiano. Ma partiamo con ordine.
Chi è Mauro Bubbico
Per chi ancora non lo sapesse Mauro Bubbico è uno dei più grandi grafici del panorama nazionale e dal 2017 è membro AGI (Alliance Graphique Internationale), l’associazione internazionale che rappresenta i migliori grafici e designer di 32 paesi.
I suoi manifesti sono ormai diventati pezzi da collezione. Il suo stile è un richiamo ai ricordi ed alla nostalgia che sembra ricreare frammenti del passato nel presente. Le sue illustrazioni esplorano suggestioni riuscendo a riproporre in maniera contemporanea un’atmosfera che sa di infanzia ma anche di un’identità ritrovata. “Definisco il mio un design emozionale“ ci riferisce Bubbico durante un nostro incontro, “un design che sia espressione di sentimenti e relazioni”, “un design che lavora su tutti i sensi toccando vista, suoni, odori e profumi”.
Ci sembra che per Mauro Bubbico la strada da seguire sia solo una: quella dell’istinto che parte da una ricerca antropologica delle tradizioni italiane e delle immagini del passato per darvi continuità nel presente, senza disperderle.
Fra i tanti ci viene in mente la rinomata serie di manifesti dedicati al mito del Cucibocca. Il rito, che dopo tanti anni è tornato nuovamente a vivere nel 1999, è stato interpretato da Mauro Bubbico con la sua grafica che riprende le sembianze dell’uomo nero. Un energumeno minaccioso con in mano un bastone acuminato ed un ago che nella notte del 5 gennaio, al termine delle festività natalizie, risale dalla sua caverna per intimorire uomini e bambini. “Ponete fine alle vostre ghiottonerie”, sembra ammonire “altrimenti vi cucirò la bocca!”. Leggenda vuole che con questo rimprovero il Cucibocca voglia richiamare gli uomini alla retta via ed al digiuno, in vista della Quaresima pasquale. Appassionata rievocazione quella di Bubbico che ha ricevuto gli onori della Triennale Design Museum di Milano. (foto dei Cucibocca)
Osservatore attento e mai banale, Bubbico ci racconta poi del suo sguardo sul mondo. Ci narra dei suoi viaggi in pullman e in treno grazie ai quali riesce a guardare il paesaggio dall’alto, cogliendo particolari che altrimenti sfuggirebbero e distaccandosi dalla comune percezione delle cose.
Bubbico per Oltremare: immaginare un messaggio universale
E’ proprio questa sua potenza concettuale, questa capacità di comunicare a tutti arrivando al cuore che ci ha spinto a coinvolge Mauro Bubbico in Oltremare, certi che soltanto il suo lessico immaginifico avrebbe rappresentato al meglio il nostro viaggio attraverso il design e l’artigianato italiani.
Il suo lavoro è partito dall’esame di una gran pila di documenti informativi e fotografici che gli abbiamo fornito che narrassero la storia del progetto e del nostro territorio, Ancona. Prima di dare identità ad Oltremare, Bubbico ha parlato di “studio esp lorativo” che è stato necessario per “costruire un codice che sia in grado di raccontare un luogo o una cultura”. Il suo scopo è stato quello di “partire da qualcosa di personale per arrivare ad un messaggio universale“.
Da sempre affascinato dalla storia dei personaggi, Bubbico ha pensato ad una ballerina, prendendola dal passato neoclassico per riconnetterla al presente. Una danzatrice rappresentata durante un balletto, nell’atto artistico per eccellenza. Un simbolo astratto che richiama all’arte e a tutte le sue manifestazioni.
L’intento di Bubbico è quello di creare una connessione tra la cultura definita “alta” riservata a pochi ed una cultura più popolare e concreta, come quella dell’artigianato. E cos’è, d’altronde, la missione di Oltremare se non quella di far conoscere a tutti i talenti più nascosti, meno noti?